I coordinatori degli scavi di Carsluae, Luca Donnini e Massimiliano Gasperini, hanno recentemente presentato gli ultimi interventi nell’ultima campagna di scavo presso i saggi C e D, alla presenza del responsabile scientifico della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Umbria, dottoressa Maria Cristina De Angelis, del presidente della Fondazione Carit, Mario Fornaci, che ha finanziato i lavori, dell’assessore alla cultura del Comune di Terni, Giorgio Armillei e del vicepresidente e responsabile del turismo sociale per la Coopsociale Actl Stefano Notari.
Sono stati presentati gli scavi e i reperti emersi nel corso degli ultimi mesi che, per circa una settimana, saranno esposti presso la sezione archeologica del Caos.
In particolare gli ultimi interventi hanno indagato zone finora considerate di scarso interesse e mai analizzate, e che invece hanno mostrato un tracciato stradale e una serie di strutture sinora completamente sconosciute e sulla cui funzione e cronologia si dovrà ancora fare chiarezza con i futuri scavi.
Estremamente interessanti i reperti emersi nell’ultima campagna di scavo: si tratta di una decina di pezzi tra monete, ceramiche, bronzetti e una maschera in marmo. In particolare, le monete hanno permesso di ipotizzare una nuova datazione rispetto all’abbandono dell’area relativa al saggio, finora datato tra la fine del IV e l’inizio del V secolo e invece retrodatato tra la fine del III e gli inizi del IV secolo.
Tra gli altri reperti d’interesse, accanto a frammenti di ceramiche, è possibile annoverare un piccolo ma dettagliato bronzetto raffigurante Arpocrate, che ha permesso di ragionare sul sincretismo religioso tra la figura dell’Horus-Fanciullo egiziano e le successive rielaborazioni greco romane, e una maschera in marmo, un oscillum realizzato con scopo decorativo e poi riutilizzato come materiale edile per tamponare un piccolo muretto.